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La Psicofisiologia è una disciplina scientifica che cerca di stabilire un dialogo interattivo tra i modelli filosofico-psicologici e le ricerche scientifiche sulla fisiologia umana.

Il professor V. Ruggieri, ex docente di Psicofisiologia Clinica presso la Facoltà di Psicologia di Roma "Sapienza", da decenni compie ricerche nel campo della psicofisiologia mettendo in pratica i risultati della sua ricerca nell'attività clinica.

Il Prof. Ruggieri ha costruito un metamodello scientifico che, in fieri, si propone di studiare l'essere umano nella sua complessità psico-fisica.

Lo sviluppo molto interessante della psicofisiologia clinica, che io applico nella mia professione di psicologa, secondo questo metamodello, che abbiamo definito bio-esistenzialista, è la descrizione puntuale delle difficoltà emozionali di ogni individuo attraverso l'osservazione attenta del suo modo di stare nel mondo; ciò comprende l'osservazione delle dinamiche posturali e la spiegazione di come funziona la fisiologia umana in relazione al modo di occupare lo spazio e di gestire le dinamiche di integrazione, confini, contatto, appoggio. Secondo il modello psicofisiologico bioesistenzialista l'Io è una struttura processo psicofisico che coordina ed unifica tutti i diversi livelli funzionali: da quelli più semplici, vegetativi, fisiologici, riflessi, a quelli più complessi psicologici, immaginativi, emozionali, sentimentali.

Cos'è la Psicofisiologia Clinica?

L'Intervento Psicofisiologico Integrato

 

 

 

 

Il percorso di riabilitazione psicofisiologica ha come razionale scientifico il meta-modello accennato sopra.

La relazione terapeutica si basa in primo luogo sulla costruzione della fiducia, la persona che si rivolge al professionista deve potersi appoggiare su di lui per riuscire a vivere le esperienze significative che gli suggerisce.

Il modello psicofisiologico integrato basa gran parte del suo aprroccio riabilitativo sulle artiterapie (vedi link www.artiterapie-psicofisiologia.it). 

L'intervento si basa su proposte esperienziali di tipo posturale, di contatto e appoggio psicofisico sul professionista e su esperienze immaginative guidate. Le esperienze proposte hanno quindi come mediatore un approccio di tipo artistico, nel mio caso l'emissione vocale, il canto, il ritmo e la rappresentazione grafica.  

Le possibilità trasformative basate sul modello bioesistenzialista mi consentono di intervenire in maniera efficace in diverse situazioni di disagio come: ansia, attacchi di panico, fobie, disturbi piscosomatici, disturbi alimentari, disturbi dell'umore. 

 

 

 

 

 

 

 

Le Artiterapie ad Orientamento Psicofisiologico Integrato 

Le Artiterapie, tanto usate in molti ambiti clinico-pedagogico-sociali quanto poco riconosciute in italia, sono lo strumento e la pratica più efficace e utilizzata nel nostro modello (vedi link AEPCIS).

La teorizzazione del modello psicofisiologico integrato sulla struttura e il funzionamento dell'Io e delle sue relazioni senso-postural-spaziali con il mondo, trova una possibilità di maggiore elaborazione e approfondimento scientifico con l'uso dell'arte intesa come espressione delle possibilità estetiche dell'Io stesso.

L'arte veicola i processi di cambiamento e trasformazione, è una funzione umana primaria ed è psicofisiologicamente fondamentale per l'essere umano e, in generale, per l'essere vivente. 

 

 

 

 

 

 

 

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