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Cantoterapia in Psicofisiologia

 

Il canto, in particolare nella sua forma di emissione vocale organizzata e di vocalità sonora è una modalità espressiva profonda, intima, che può concedersi di evolvere in una direzione fortemente comunicativa e di relazione.

Il lavoro di ricerca sulle potenzialità del canto in arteterapia ad orientamento psicofisiologico è stato costruito, negli anni, sulla base del meta-modello scientifico psicofisiologico integrato del Prof. V. Ruggieri (Professore di Psicofisiologia Clinica presso la Facoltà di Psicologia, Università di Roma “La Sapienza”).
Con le esperienze suggerite nel lavoro, si cantano le proprie tensioni, il proprio dolore, la propria presenza.

Il canto e le emissioni vocali sonore possono trasformarsi in gestualità protomentali come il trattenere e il lasciar andare, il cullare e il cullarsi; possono rievocare immagini, sensazioni integrate e integranti. Il rapporto con la capacità di occupare lo spazio assume possibilità di ampliamento o di trasformazione.
Il canto e l’emissione della voce cantata passano attraverso il corpo dall’interno, attivandone la possibilità di movimento, toccano punti nascosti e silenti dell’Io, dando loro voce, dignità di essere in uno spazio e di occuparlo.

 

 

 

 

 

La Psicofisiologia del Canto

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